sabato 17 marzo 2007

Lentezza

Questo pezzo verrà pubblicato nel prossimo numero di Ascoltami

n. 20 – La Guarigione: Il tempo

Lentezza e velocità –

Una ridicola iniziativa

In uno degli ultimi giorni di febbraio è stato stabilito un giorno per “celebrare” la lentezza.

Naturalmente, nel proposito dei promotori, c’era l’idea di contrapporre la lentezza alla velocità, che oggi caratterizza la nostra vita.

Ma non vi sembra terribile proporre un giorno, un solo giorno dell’anno, alla scansione misurata del tempo? La lentezza, come la velocità, dovrebbero avere un loro naturale posto nello svolgersi della nostra giornata.

Alcune cose devono essere fatte lentamente, altre velocemente.

Se devi soccorrere un malato ci vuole rapidità, bisogna arrivare in tempo, è necessario correre. Se devi pregare o assistere un malato, bisogna avere il tempo necessario, non puoi avere limiti perché la fretta creerebbe solo molto disagio. Come si può affrettare il dialogo con una persona che fa fatica a parlare? E come si può essere sbrigativi con un bambino che cerca il contatto con l’adulto?

Viene elevano a straordinario valore un comportamento che dovrebbe far parte del nostro quotidiano.

Il tempo è proprio una di quelle cose che non può avere regole. Un viaggio in nave impone tempi di percorso molto diversi da un viaggio in aereo. Il mare, lo spazio, permettono la riflessione, l’abbandonarsi ai pensieri; l’aereo trasporta e catapulta da un posto all’altro del mondo senza dare il tempo di considerare le differenze di culture e di realtà.

Il giorno di febbraio diventa il ghetto della lentezza?

È possibile che l’anno prossimo, se verrà riproposta l’iniziativa, troveremo gadgets adatti: tartarughe e lumache saranno vendute in oro e pietre preziose, in cioccolato e torrone. In Cina la tartaruga è il simbolo della longevità: un bel simbolo in un’epoca in cui nessuno vuole più morire.

Stiamo perdendo così profondamente il senso della vita e il rispetto verso le esigenze di chi ci sta accanto da dover celebrare, con imposizioni dall’alto, comportamenti che dovrebbero essere naturali, dettati dall’amore, dalla dedizione?

E ciò che trovo insopportabile è che chi aderisce a queste “celebrazioni”, si sente in pace poi tutto il resto dell’anno e può regolare in pochi minuti rapporti che esigono invece tempo, tanto tempo.

Avete voglia di farci su una riflessione? Fateci sapere cosa ne pensate.

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